I prossimi due anni, il 2023 e il 2024, si prospettano significativi per lo sport internazionale: le Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi (26 luglio - 11 agosto) accendono i riflettori sulla necessità di costruire impianti all’avanguardia che permettano l’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali, e promuovano l’inclusione e l’integrazione delle persone disabili nella società.
Costruire o adeguare un impianto di atletica leggera esistente per permetterne l’utilizzo a tutti gli atleti richiede una particolare attenzione sia alla scelta delle soluzioni strutturali che a quella dei materiali.
Si parte sicuramente dall’accessibilità della pista, per la quale sarà opportuno prevedere punti di ingresso e uscita degli atleti privi di barriere architettoniche e adeguatamente posizionati per il raggiungimento delle zone di partenza delle corse e delle pedane dei lanci.
Per il salto in lungo, in particolare, l’asse di battuta non deve essere distante più di 2 m dalla zona di caduta e le pedane di rincorsa devono avere spazi di pertinenza laterali allo stesso livello della pedana stessa, per evitare di creare problemi all’incolumità fisica di atleti con minorazione visiva che deviassero dalla giusta traiettoria di rincorsa.
Le pedane per il lancio del peso e del disco non dovranno essere posizionate parzialmente sull’erba, per permetterne un accesso agevole anche agli atleti in carrozzina e dovranno essere provviste di fori per l’inserimento di viti e di anelli necessari per l’ancoraggio delle sedie da lancio, o di piccoli pozzetti richiudibili con traversina alla quale agganciare la cinghia di ancoraggio.
Ma quale superficie scegliere per permettere a tutti gli atleti di allenarsi e gareggiare nelle migliori condizioni?
Per soddisfare le necessità sportive degli atleti che gareggiano in sedia a rotelle è necessario che la superficie della pista offra un grip uniforme anche in caso di pioggia, per garantire costantemente la miglior scorrevolezza delle ruote della carrozzina da corsa.
L’uniformità della pista e l’assenza di granuli liberi, inoltre, consentono di realizzare pedane per i salti prive di asperità del manto sintetico e di dislivelli, che potrebbero causare difficoltà ai paratleti.
Trovare la giusta combinazione di materiali per la formulazione delle piste si rivela quindi fondamentale per attribuire alla superficie le proprietà adatte a soddisfare tutti gli atleti dal punto di vista delle performance e della sicurezza.
Nei suoi laboratori di ricerca, MONDO ha portato avanti progetti che permettessero di realizzare superfici con grip e scivolosità adeguate, senza perdere la resistenza all’abrasione. Inoltre, ha potuto ottenere una durezza superficiale della pista sufficientemente alta da resistere ai chiodi di scarpe e protesi, ma non eccessivamente alta, per ridurre tagli e abrasioni in caso di caduta.
Parallelamente, la miscela polimerica della pista MONDO è stata concepita per mantenere le proprietà elastiche pressoché costanti in un ampio intervallo di temperatura.
Le caratteristiche così ottenute, utili per tutti gli atleti, trovano una diversa applicazione per gli atleti paralimpici su sedia a rotelle, che non possono contare sul grip offerto dalle scarpette chiodate, ma basano le proprie performance sull’interazione tra pista e pneumatico.
Nel caso specifico delle piste prefabbricate MONDO, l’affinità tra la mescola in gomma della pista, e le mescole in gomma utilizzate per la produzione degli pneumatici delle carrozzine è molto elevata. Questo garantisce la massima efficienza nel trasferimento degli sforzi alla superficie per i movimenti lineari, ed una eccellente tenuta nelle rotazioni, senza aumentare lo sforzo necessario all’esecuzione delle rotazioni.
Con una pista MONDO, in impianti inclusivi, tutti gli atleti troveranno le condizioni perfette per potersi allenare e gareggiare al proprio meglio.