Febbraio 2012 è stato un mese di festeggiamenti per il Disability Empowerment Center di Phoenix, in Arizona. Si è infatti assistito all'inaugurazione del Virginia G. Piper Sports and Fitness Center.
Primo del suo genere nella parte occidentale degli Stati Uniti, questo centro di 4.185 mq offre svariate possibilità per favorire lo stile di vita salutare e attivo di persone affette da disabilità di qualsiasi tipo.
Dagli esercizi in sala pesi alla scalata di una parete, passando per gli sport di squadra: questa struttura interattiva trasmette una sensazione di appartenenza sin dal primo momento in cui vi si mette piede.
L'aggiunta della colorata pavimentazione Mondo, che garantisce sicurezza totale, conferisce all'edificio quel "fattore meraviglia" che spinge le persone a tornare.
I progettisti del prestigioso Baldinger Architectural Studio sono riusciti a concretizzare al meglio la vision alla base di questo nuovo centro sportivo.
Il risultato finale è stato a dir poco spettacolare. "Questo progetto era incentrato interamente sul desiderio di creare un edificio a completa disposizione di persone con disabilità", afferma Ilan Baldinger, titolare.
"Spesso quando si costruiscono complessi sportivi, le strutture o le attrezzature per disabili sono frutto di una sorta di "ripensamento". Al Virginia G. Piper Sports and Fitness Center invece sono state individuate da subito come l'obiettivo principale".
Realizzare una struttura accessibile a tutti ha significato integrare ascensori e rampe di dimensioni analoghe a quelli di un ospedale, per consentire alle persone su sedia a rotelle di spostarsi tra i piani superiori e quelli inferiori. È stato creato inoltre un esclusivo centro natatorio di facile accesso, per rispondere alle esigenze specifiche di chi necessita fare esercizio in acqua.
Sono state rispettate tutte le norme previste dalla Legge statunitense sulle disabilità (American Disabilities Act, ADA) per garantire che gli utenti del centro potessero usufruire appieno di tutte le strutture disponibili. Il team di progettazione, in alcuni casi, ha osservato le linee guida più rigorose sulla base dell'analisi e dell'esperienza pratica acquisita dalla prima parte del Disability Empowerment Center, completata nel 2009. "Volevamo che tutto nel centro risultasse accessibile al 100%", afferma Baldinger.
Il paesaggio desertico dell'Arizona ha influenzato la gamma di colori, dominata dalle sfumature beige e terracotta.
Se con i toni dell'interno si è riusciti a creare un'atmosfera rilassante per gli utenti del centro, la scelta delle pavimentazioni Mondo hanno influito notevolmente per quanto concerne le considerazioni in materia di sicurezza.
"Prima di scegliere i pavimenti abbiamo visitato numerose altre strutture di fitness, constatando che Mondo era ciò di cui avevamo bisogno", racconta Baldinger. "L'estetica ci piaceva e la reputazione dei prodotti Mondo a livello di lunga durata è ben conosciuta nel settore dello sport. Inoltre il fattore manutenzione minima necessaria implica che gli addetti alle pulizie devono utilizzare soltanto un prodotto per tutti gli ambienti o le varie aree. Ciò comporta un notevole risparmio sui costi per il centro".
Nell'edificio sono stati usati vari diverse soluzioni per pavimenti della ditta Mondo, tra cui Natura nell'atrio e nelle aree comuni, Bollo sulle rampe e le scale, Sport Impact nella sala pesi e Mondotrack per la pista di circa 161 metri, sospesa sul campo da basket. La variante Natura è stata integrata anche nell'area allenatori, utilizzando la parte anteriore del banco di registrazione per un'estetica finale simile a quella degli interni in legno.
Un altro motivo alla base della scelta dei prodotti Mondo per il Virginia G. Piper Sports and Fitness Center è il fatto che si tratta di una pavimentazione praticamente inodore. "Alcuni utenti della struttura sono sensibili agli odori e, per garantire la piena fruibilità, dovevamo essere certi che i prodotti impiegati fossero del tutto inodori", spiega Baldinger.
"L'area dedicata alle attrezzature per esercizi ha una pavimentazione Sportflex chiara, color betulla, con un bordo grigio abbastanza largo da consentire il passaggio di due sedie a rotelle", dice Baldinger. Questo design a due tonalità garantisce che le attrezzature pesanti siano posizionate solo sulla parte più chiara della pavimentazione, in grado di sostenerne il peso.
Per assicurare la trazione sulle rampe specialmente studiate per per sedie a rotelle e la sicurezza generale di chi usa le scale è stato installata la pabvimentazione Bollo Extra. “Bollo è un prodotto eccezionale, poiché è sensibile al tatto e le persone su sedia a rotelle sanno quando si trovano sulla rampa” spiega Greg Wedge, responsabile di progetto per Baldinger Architectural Studio. ***
“La pavimentazione Mondo resiste ottimamente al traffico, che va dalle stampelle alle sedie a rotelle. Altri materiali usati in passato, quali la moquette, mostravano presto segni di lacerazione e usura, oltre a raccogliere parecchio sporco”.
Spiega che la facilità di pulizia è molto importante quando cambia il tempo. "Quando le persone entrano nella struttura dopo essere passate con la sedia a rotelle in luoghi sporchi o bagnati, sul pavimento rimangono le tracce delle ruote infangate. Per pulire rapidamente sono sufficienti acqua e sapone".
Poiché le sedie a rotelle usate nella struttura sono di diverso tipo, è fondamentale che la pavimentazione sia in grado di sostenerne la sollecitazione. “Ci sono vari tipi di sedie a rotelle, ciascuno dei quali con peso differente”, afferma Wedge. “La sedia a rotelle per il rugby è più leggera e presenta ruote inclinate. Le sedie a rotelle elettriche sono notevolmente più pesanti e ci è stato garantito che con la pavimentazione Mondo riescono a cambiare direzione e a compiere altri movimenti non lineari".
Il Virginia G. Piper Sports and Fitness Center non è soltanto una struttura in cui i membri possono mantenere uno stile di vita sano, ma anche un luogo di incontro per persone che condividono la stessa condizione. "Uno degli aspetti che riteniamo particolarmente utili per le persone che hanno appena acquisito consapevolezza della loro disabilità è il sostegno ricevuto da chi si trova in una condizione analoga", afferma Amber Blanchard, dirigente.
"Proprio come le persone, tutte le disabilità sono diverse. Non è possibile limitarsi a prescrivere lo stesso esercizio per lo stesso problema” dice Blanchard, il cui curriculum comprende una laurea in riabilitazione terapeutica, ottenuta presso l'Università dell'Arkansas.
"Molte persone arrivano qui convinte che la loro vita sia finita e che non potranno più essere in grado di fare nulla. Una volta finita la riabilitazione, il più delle volte pensano che la loro vita sarà per sempre limitata. Poi arrivano qui e vedono persone con gli stessi problemi che se la cavano alla grande giocando a basket e a rugby sulla sedia a rotelle o scalando le pareti. Col tempo imparano a lavorare insieme all'attrezzatura in relazione al loro problema specifico".