Dal 1982 il Michael A. Carroll Track & Soccer Stadium dell'Università dell'Indiana rappresenta un'icona per la città di Indianapolis. E i motivi sono molteplici. Lo stadio, che nel 2012 celebra il suo 30° anniversario, è stato la sede di numerose imprese da parte di leggendari campioni di atletica, quali gli olimpionici Carl Lewis e Florence Griffith-Joyner.
Grazie alla pista Super X Performance da 400 metri, specificamente progettata da Mondo, atleti di tutti i livelli sono entusiasti di mettersi alla prova in questo stadio, dove spesso fanno registrare nuovi record personali o superano quelli mondiali. Nell'estate del 2012 lo stadio ha ospitato regolarmente anche la squadra paralimpica di atletica leggera degli Stati Uniti. Le strutture dell'Università dell'Indiana sono state infatti scelte quale sede dei Trials paralimpici statunitensi 2012 di atletica leggera, che si sono svolti il 29, 30 e 31 giugno, prima delle Paralimpiadi ufficiali di Londra, in Inghilterra.
La direttrice della squadra paralimpica statunitense, Cathy Sellers, è entusiasta degli allenamenti presso il Michael A. Carroll Stadium dell'Università dell'Indiana, soprattutto per gli atleti su sedia a rotelle. “Grazie alla pista Mondo i pneumatici incontrano una resistenza minore e gli atleti ottengono così tempi più veloci”, spiega. “I tempi sono fondamentali per noi, in base ad essi si stabilisce chi potrà partecipare ai Giochi Olimpici".
L'IPC (Comitato Paralimpico Internazionale) ammette al massimo 80 atleti per ciascun paese. Alcuni paesi possono averne anche meno. “In base alle prestazioni ci rendiamo conto di quanti posti ci verranno assegnati o quanti atleti potremo portare”, spiega la Sellers. “Vogliamo che gli atleti si allenino sulla superficie più veloce possibile, soprattutto quelli su sedia a rotelle, che nella nostra squadra sono in maggioranza. E le piste Mondo sono adattissime”.
La Sellers racconta che, da quando ha iniziato a lavorare con le squadre paralimpiche, nel 2009, ha avuto modo di valutare una gran quantità di opzioni per gli allenamenti e le gare. “Siamo ben consapevoli dell'importanza del tipo di pista in rapporto alla prestazione, così come lo sono gli atleti in gara. Alcune strutture universitarie non hanno piste Mondo e gli atleti hanno notato che i loro tempi migliorano quando si allenano su piste in cui sono installate superfici Mondo”.
In passato il Carroll Stadium ha ospitato le edizioni 2006 e 2007 dei Campionati nazionali di atletica leggera degli Stati Uniti e nel 1988 i Trials olimpici statunitensi di atletica leggera. “Un altro motivo alla base della decisione di scegliere Indianapolis è la comprovata capacità di ospitare grandi competizioni di atletica leggera”, dice la Sellers.
Il Michael A. Carroll Stadium dell'Università dell'Indiana è stato teatro di numerose imprese entrate nella storia. La più famosa è sicuramente quella di Florence Griffith Joyner, che nel 1988, in occasione dei Trials olimpici statunitensi, proprio qui ha stabilito il record del mondo nei 100 metri femminili, con il tempo di 10,49 secondi. A questa straordinaria prestazione sui 100 metri FloJo fece seguire uno straordinario tempo di 21,77 secondi nelle semifinali dei 200 metri, stabilendo il record statunitense. Era il preludio della sua consacrazione olimpica: a Seul infranse infatti per ben due volte il record del mondo nei 200 metri, con i tempi di 21,56 e poi di 21,34.
Anche Carl Lewis fece notizia in occasione dei Trials olimpici del 1988 al Carroll Stadium, vincendo una delle due storiche sfide nel salto in lungo maschile contro il collega del National Track & Field Hall of Famer, Larry Myricks. Lewis superò quattro volte gli 8,5 metri e Myricks "solo" tre. Ad aumentare la tensione della sfida, già ai massimi livelli, contribuì anche un fortissimo temporale, che si abbatté sullo stadio durante la gara. Alla fine Lewis vinse la sua cinquantacinquesima gara consecutiva di salto in lungo, con un balzo di 8,76 metri. Myricks si classificò secondo, con il miglior personale di 8,74 m.
Nel 1982, per far sì che la pista dell'Università dell'Indiana conquistasse subito una reputazione di prim'ordine, un membro della famiglia Stroppiana, proprietaria di Mondo, seguì da vicino l'installazione, lavorando a fianco degli installatori e accertandosi che la pista olimpionica fosse perfetta in ogni minimo dettaglio.
“Abbiamo iniziato a occuparci dello stadio dell'Università dell'Indiana nel 1982 per la manifestazione Olympic Sports Festival,” dice Craig Mullins, architetto dello studio Browning Day Mullins Dierdorf Architects. “La pista ha otto corsie, più una corsia supplementare all'interno della curva per atleti non professionisti, al fine di preservare dall'usura quelle ufficiali”.
Il design esclusivo dello stadio è perfettamente funzionale, con morbide pendenze in corrispondenza della tribuna principale e un livello del campo più basso di quello della strada adiacente. “L'intera pista presenta una rientranza di circa 2,5 metri rispetto alla tribuna e ciò riduce l'impatto del vento sul campo di gioco", spiega Mullins.
“L'altro motivo alla base dell'abbassamento della struttura è la riduzione della massa delle tribune. Poiché il Consiglio di Amministrazione non voleva un'imponente struttura rettilinea, le gradevoli pendenze ovviano al problema; la tribuna stampa e la maggior parte dei posti a sedere si trovano così al centro, in corrispondenza della linea di partenza/arrivo. Il design è il risultato delle indicazioni estetiche fornite dagli Amministratori”.***
Questo design non passa certo inosservato per le squadre che si allenano. “Abbiamo scelto questa pista per i Trials paralimpici proprio per il suo design, con un profilo ribassato e la struttura dello stadio che protegge dagli elementi atmosferici”, spiega la Sellers. “La pista è stata installata parecchi anni fa e dall'inaugurazione a oggi la superficie è stata sostituita soltanto una volta”.
La pavimentazione Mondo è stata scelta dagli architetti in quanto consente di personalizzare il design della superficie. “All'epoca della prima installazione della pista Mondo Super X, nel 1982, abbiamo avuto la possibilità di mettere a punto la durezza superficiale”, ricorda Mullins. “C'erano due strati e potevamo scegliere se renderne più compatto uno soltanto o entrambi. Siamo così riusciti ad aumentare la velocità della pista, abbassando i tempi degli atleti. Un altro fattore significativo è l'uniformità generale del prodotto in termini di spessore, grazie alla rigorosa realizzazione in strutture indoor”.
Oltre alle caratteristiche al top per gli atleti, lo stadio vanta una tribuna stampa con aria condizionata, in grado di ospitare 72 rappresentanti dei media.
Oltre a essere una delle principali strutture di atletica, il Michael A. Carroll Stadium dell'Università dell'Indiana è impiegato quotidianamente sia dagli studenti e dal personale dell'università, sia dalla comunità di Indianapolis. È infatti frequentato da appassionati di marcia, corsa veloce, jogging e calcio di tutte le età e ospita le partite e gli allenamenti di numerosi college e scuole superiori del bacino di Indianapolis.