Che cosa hanno in comune i più importanti eventi di atletica leggera svolti negli ultimi anni? Sono stati tutti disputati su superfici realizzate e installate da Mondo. Anche ai Campionati del mondo di Mosca, gli atleti hanno corso su pista Mondotrack.
Dopo Daegu 2011 e Londra 2012, l'atletica leggera è stata la grande protagonista anche dell'estate sportiva 2013, grazie ai Campionati mondiali di atletica leggera di Mosca. La quattordicesima edizione della rassegna iridata è stata l'occasione per ribadire il forte legame tra l'atletica leggera di alto livello e Mondo. “Mondo è orgogliosa del rapporto di lunga data con la IAAF ed è lieta di fornire la pista e le attrezzature sportive che consentono ai più grandi atleti del mondo di dare il massimo durante la competizione più importante della loro vita”, ha detto Federico Stroppiana, Vice Presidente, Sviluppo Strategico, Gruppo Mondo. In occasione di Mosca 2013, l'azienda italiana ha fornito la pista per le competizioni, due piste per l'allenamento, una pista per la call area e tutta l'attrezzatura sportiva.
La pista da competizione ospitata dallo Stadio Luzhniki ha una superficie Mondotrack di colore blu, più o meno intenso a seconda della zona. “Originariamente doveva essere rossa, ma su richiesta della Federazione russa di atletica e col benestare della Federazione internazionale, si è deciso di cambiare colore”, ricorda Fausto Barbera, Export Division Sport&Flooring di Mondo. Dalle dimensioni enormi, oltre 10.000 mq se si considerano non solo l'anello, ma anche le zone per le discipline di lancio e quelle esterne, la pista è stata classificata Classe 1 IAAF, il top delle classificazioni per piste outdoor; condizione necessaria per ospitare un evento di alto livello come i Mondiali di atletica. Oltre alla pista principale (otto corsie, 400 m), Mondo ne ha installate altre due, per l’allenamento e il riscaldamento, posizionate vicino allo stadio, anch’esse Mondotrack, ma di color rosso. Alle piste outdoor ne è stata poi aggiunta un’altra di 80 m realizzata sotto una delle tribune principali, per permettere agli atleti di provare lo sprint prima della gara.
Per ottenere il titolo di Classe 1, ed essere così certificata per i Mondiali, la pista ha dovuto dimostrare di avere precise caratteristiche di pendenza, planarità e uniformità. Fondamentale per il conseguimento della certificazione da parte della IAAF è stata la preparazione del sottosuolo su cui è stata posata la pista Mondo. “La difficoltà maggiore non ha riguardato l'installazione della pista, quanto la preparazione del sottofondo su cui appoggiarla. Lo stadio di Mosca è molto vecchio, venne costruito per ospitare le Olimpiadi del 1980, e anche se negli anni ha subito delle modernizzazioni, il sottofondo portava i segni del passare degli anni. Per questo gli scavi pre-installazione hanno rappresentato un momento molto critico. Una volta messo a posto il sottofondo, l'installazione è avvenuta senza problemi seguendo la procedura standard”, ricorda Barbera.
Oltre alle piste, Mondo ha fornito anche l'attrezzatura sportiva personalizzata per la zona competizione e gran parte delle zone d'allenamento. Gli attrezzi rimarranno sulle piste di allenamento, mentre quelle per la competizione saranno destinate dal dealer locale di Mondo a un altro stadio. Trattandosi di un impianto a uso quasi esclusivamente calcistico, infatti, non è stato possibile lasciare in modo permanente nell'impianto l'attrezzatura installata. Oltre alla tradizionale attrezzatura per l'atletica leggera, Mondo ha presentato a Mosca una novità, un retriver radiocomandato. “Si tratta di una macchina radiocomandata, lunga circa un metro e larga mezzo metro; un modello assolutamente nuovo, che non era mai stato usato e che serve a riportare indietro nella zona di lancio il giavellotto, il martello e il disco. A guidarla è un commissario tramite radiocomando. Per i Mondiali la sua velocità è stata limitata a 60 Km/h, ma senza limitazione può raggiungere i 130 km/h”, spiega Barbera.
I Campionati mondiali di atletica leggera di Mosca hanno confermato gli atleti giamaicani come i migliori velocisti al mondo, grazie alle tre medaglie d'oro conquistate e alle ottime prestazioni degli altri atleti della squadra caraibica. L'atleta giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce ha dominato la finale dei 100 m con il tempo di 10.71 e ha vinto i 200 m correndo in 22.17. Anche il suo terzo oro è arrivato dalla staffetta 4x100, con lo straordinario tempo di 41.29. Per renderci conto dello strapotere giamaicano nelle discipline di velocità, basta pensare che quattro dei primi cinque atleti della finale dei 100 m uomini e tre dei primi quattro in quella dei 200 m provengono dall'isola caraibica. Nelle altre gare di velocità, pronostici rispettati per l'americano LaShawan Merrit nei 400 m (43.74, miglior tempo stagionale) e la ceca Zucana Hejnova nei 400 ostacoli (52.83, miglior tempo stagionale); nei 110 ostacoli, successo per l'americano David Oliver, che ha corso in 13” netti, miglior tempo dell'anno di questa specialità; mentre nei 400 m donne, la britannica Christine Ohuruogu ha vinto col tempo di 49.41 (nuovo record nazionale), precedendo di un soffio la favorita Amantle Montsho. Piuttosto sorprendente l'oro conquistato da Jehue Gorno nei 400 ostacoli; l'atleta di Trinidad and Tobago ha corso in 47.69, realizzando il record nazionale e la miglior prestazione stagionale. Spettacolari le finali delle staffette 4x400: in quella maschile, gli Stati Uniti hanno vinto con il miglior tempo dell'anno (2'58.71), mentre in quella femminile la squadra russa è riuscita ad avere la meglio su quella americana solo nel finale, chiudendo con il miglior tempo stagionale, 3'20.19. Nelle specialità di fondo e mezzofondo, grande protagonista è stato Mo Farah, che non ha deluso le aspettative. Il britannico ha conquistato l'oro sia nei 10.000 m, correndo in 27:21.71 (suo miglior tempo stagionale), sia nei 5000 m, con il tempo di 13:26.98. Tra gli altri successi di Mosca 2013, spiccano quello dell'atleta di casa Elena Isinbaeva, che ha vinto il suo terzo titolo mondiale saltando con l'asta 4,89 m; il ritorno al successo del francese Teddy Tamgho nel salto triplo, con 18,04 m; la grande prova dell'ucraino Bohdan Bondarenko, che ha vinto l'oro nel salto in alto stabilendo il record dei campionati (2,41 m).