Torino continua ad essere un punto di riferimento per l’atletica italiana e internazionale, come dimostra il successo del Meeting di Atletica Leggera che lo stadio Primo Nebiolo ospita ogni anno. L’occasione giusta per vedere all’opera i grandi campioni e le promesse dell’atletica mondiale.
Il 12 giugno 2010 allo stadio Primo Nebiolo, presso il Parco Ruffini di Torino, si è svolta la sedicesima edizione del Meeting Internazionale di Atletica Leggera, undicesimo Memorial Primo Nebiolo. Ancora una volta il capoluogo piemontese ha mostrato quanto stretto sia il suo rapporto con l’atletica, una relazione che dura da molto tempo: già tra il 1963 e il 1983, infatti, Torino ospitò il Meeting al quale parteciparono i grandi nomi dell’atletica nazionale e internazionale, come Livio Berruti, Sara Simeoni, Alberto Juantorena, Sebastian Coe, solo per citarne alcuni. Dopo una pausa dovuta a motivi economici, la competizione è ripresa nel 1995 grazie all’impegno di alcune figure di riferimento dell’atletica torinese: Riccardo D’Elicio, Diego Bastino, Franco Arese, Ludovico Perricone e Gianni Romeo. La rinascita della manifestazione che ha visto un grande impegno da parte del CUS torinese ha portato il nuovo Meeting ad entrare in breve tempo nel circuito IAAF, prima come Permit Meeting e dal 2009 come Gran Prix II. Una delle caratteristiche più apprezzate dell’evento, che deriva direttamente dal CUS, è l’attenzione posta sui talenti emergenti, oltre che sui campioni affermati. A Torino, infatti, hanno mosso i primi passi a livello internazionale atleti come Hicham El Guerrouj e Marion Jones, oltre a grandi campioni come Marlene Ottey, Fiona May e Ivan Pedroso.
Il rapporto di amicizia tra Primo Nebiolo e la famiglia Sroppiana, titolare dell’azienda Mondo, ha creato un rapporto molto stretto tra il CUS di Torino e l’azienda d’Alba. Mondo mette a disposizione i suoi prodotti per il Meeting da molti anni e nel 2009, quando è stato deciso di rinnovare la pista dello stadio la scelta di utilizzare il modello Mondotrack SX, lo stesso omologato IAAF, simile a quello utilizzato alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 (Mondotrack FTX) è apparsa naturale. “È un prodotto di eccellenza inserito in uno stadio considerato ormai da tutti come la bomboniera dell’atletica italiana”, ha commentato Riccardo D’Elicio, Presidente del CUS di Torino. Una pista apprezzata da tutti gli atleti, che nell’edizione 2010 del Memorial Primo Nebiolo ha visto come protagonista assoluto il cubano Dayron Robles, che ha vinto i 110 ostacoli con un tempo di 13”08. Altri protagonisti sono stati il sudanese Kaki, che si è aggiudicato gli 800 m con 1’43”47, e il giamaicano Michael Frater, vincitore dei 100 m con il tempo di 10”21.
La nuova pista ha reso ancora più speciale uno stadio già molto apprezzato dagli atleti e dal pubblico per la sua particolare conformazione: grazie alla pista ribassata rispetto al livello del suolo e le ampie gradinate, infatti, la visibilità è ottima da qualsiasi punto delle tribune e gli atleti percepiscono maggiormente il calore del pubblico che sembra quasi seduto in pista. Nel corso degli ultimi anni lo stadio ha subito molti interventi che l’hanno migliorato: nel 2000 furono rinnovati la pista e le pedane con un manto in Sportflex Super X (sempre prodotto Mondo); nel 2002 venne inaugurato l’impianto di illuminazione; nel 2004 sono stati eseguiti i lavori di copertura per la tribuna del rettilineo d’arrivo e l’allestimento della tribuna stampa; nel 2009, oltre alla posa di una nuova pista, c’è stato il rifacimento delle pedane dei salti. “Oggi credo di poter dire che il Meeting, grazie anche alla Mondo, è la manifestazione sportiva più importante organizzata nella nostra regione e, per l’atletica italiana, continua ad essere un evento di grande qualità sia tecnica che organizzativa. Si può dire che a Torino continua a pulsare l’amore per l’atletica leggera e il Meeting è un punto di riferimento per la nostra federazione”, commenta D’Elicio.
Il Meeting di Torino, oltre all’aspetto competitivo, rappresenta al meglio i valori che stavano a cuore a Primo Nebiolo, gli stessi che il CUS torinese porta avanti grazie all’Associazione di Volontariato Sportivo Primo Nebiolo. Nata nel 2007, l’Associazione si pone l’obiettivo di promuovere progetti volti a favorire la pratica e i valori positivi dello sport nei confronti dei cittadini di ogni paese e nazione, favorendo l’intercultura, l’integrazione e il progresso morale, sociale e culturale degli individui, e in generale il rispetto dei diritti umani.